Nicola Lagioia


Nicola Lagioia (Bari, 1973) ha pubblicato tre romanzi: Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (minimum fax, 2001, premio Lo Straniero), Occidente per principianti (Einaudi, 2004; premio Scanno, finalista Premio Bergamo, finalista Premio Napoli), Riportando tutto a casa (Einaudi, 2009; premio Viareggio 2010, premio Vittorini, premio Volponi, premio SIAE-Sindacato scrittori). È autore di racconti, saggi e scritti di critica militante; ha curato antologie di racconti e prefato edizioni di classici della letteratura (Radiguet, Fitzgerald, Bolaño). Dirige «nichel», la collana di narrativa italiana di minimum fax. È una delle voci di Pagina3, la rassegna stampa culturale di Radio3. Scrive per «Lo Straniero», «Repubblica», «Il Venerdì di Repubblica» e altre testate, sia cartacee che online. Nel 2013 è uno dei selezionatori della Mostra del Cinema di Venezia.

Riportando tutto a casa è un «romanzo di formazione e perdizione» che intreccia le storie di tre ragazzi, «un viaggio nella Bari degli anni ’80, quando l’italica periferia dell’impero americano viene invasa dall’edonismo reaganiano. Filtrata, con nostalgia ma senza malinconia, attraverso la Bari di oggi, quella dei sopravvissuti, tra cui il protagonista, la voce narrante»; un romanzo che quasi «involontariamente» «irrompe nell’attualità, mostrandoci però la struttura profonda del nostro paese, non la superficie. Antropologia, non gossip» (così Luca Mastrantonio sul «Riformista»).
Così Nicola Lagioia ha spiegato il titolo del romanzo: «Per quelli della mia generazione si tratta di riappropriarsi di un trauma senza evento. Noi non abbiamo avuto una data cruciale da cui far discendere il resto. Ma questo non significa che, da qualche parte negli anni Ottanta, non ci sia stato un evento catastrofico per il sentire comune. Riportando tutto a casa vuole indicare il riappropriarsi di qualcosa che è emotivamente informe e metterlo nella forma di un romanzo, finalmente raccontabile». E sulla novità rappresentata da Riportando tutto a casa rispetto ai suoi romanzi precedenti: «La differenza rispetto a Occidente per principianti non è tanto stilistica, quanto emotiva. In questo romanzo faccio i conti con quel che mi riguarda da vicino».

La pagina che non c'era