Le motivazioni degli autori

Motivazione De Giovanni

Pur apprezzando ogni scritto, non ho avuto dubbi sulla scelta. Il n. 62, che ha riscritto la fine della pag. 160 (il funerale di Vipera), per me è decisamente il migliore. Lo scelgo perciò con questa motivazione:

La riflessione di Ricciardi esprime tutto quello che ho cercato di attribuire al personaggio, e più in generale alla storia di Maria Rosaria Cennamo. La debolezza, la condizione di inferiorità sociale di una donna che ha l’unica grave colpa di essere portatrice di una bellezza non adeguata al suo stato; e la violenza, l’odio, la gelosia e l’ossessione che questa bellezza genera in quelli che le stanno attorno. Si apprezza l’omogeneità col testo, realizzata attraverso una scrittura frammentata e sensoriale, con una grande attenzione ai particolari; i pensieri del protagonista sono indotti dai dettagli che vede, dagli odori che sente, dagli eventi che ricorda. E sono riportati nell’assoluto rispetto della natura di Ricciardi, in coerenza completa col suo modo di pensare, con quello che altrove, in ogni romanzo, ha espresso. È il modo giusto di approcciare la narrativa, soprattutto di questo genere. Complimenti.

Motivazione Bajani
Questa la mia motivazione per la vittoria della 7:

Credo che la lettura sia prima di tutto un riunire vuoti e pieni. La scrittura, il romanzo, il racconto, s’infilano dentro il lettore andandone a cercare le concavità. Cercano – le parole – le concavità pronte ad ospitarle e ad accettare il rischio di quell’invasione. In quella congiunzione, che ogni volta ha del miracoloso, sta la magia della lettura, e in fondo della letteratura. Ovvero: trasformare le cose nel loro rovescio, il pieno in vuoto, consapevoli che solo nell’unione delle due cose sta il senso. Mi sembra che questo testo, in qualche modo, abbia fatto proprio questo: prendere Se consideri le colpe e cercarne il rovescio. Provare a scavare ancora di più dentro lo scavo già impietoso di Lorenzo. In questo, mi sembra, che abbia accettato la sfida dello stile. Nel prendere e continuare a scavare ancora, andare ancora più in profondità. La pagina c’era, credo, ma quella profondità, quel buco, ancora no. Grazie di cuore per avere usato in questo modo le mie parole.

Motivazione Paola Soriga

È stato molto difficile per me scegliere una fra le cinque pagine che ho letto. E vorrei aggiungere che è stato molto emozionante leggerle. Ho scelto, alla fine, la numero 51. Mi sembra che, nella sua brevità, abbia raggiunto un buon livello di scrittura, dato non soltanto dalla mimesi dello stile del romanzo ma anche dalla cura e dall’attenzione ai dettagli (molto bello il finale, quella frase breve e vibrante che riassume l’urgenza del partire: «la nave ormai tremava, i motori erano accesi»). Mi sembra inoltre che abbia colto un tema centrale del romanzo: quello dell’esilio, e un aspetto fondamentale della protagonista: la contraddittorietà dei suoi sentimenti, qui la nostalgia per le radici accompagnata dalla curiosità per il mondo, l’amore per la famiglia mischiato a un po’ di rabbia e rancore.
Congratulazioni alla vincitrice o al vincitore; agli altri: le stesse congratulazioni; a tutti: molti auguri.
Un saluto caro da me che non sono mai arrivata prima a un premio
Paola Soriga

La pagina che non c'era